Il mulino Mazzonelli

Testo a cura di Caterina Zanin e Verena Depaoli

 

Il Mulino Mazzonelli è situato nel cuore del paese all’altezza della strettoia vicina a piazza Battisti.  Le prime notizie di questo edificio risalgono al 28 agosto del 1546 quando Colombino Antonio (muratore) acquistò a Terlago una “casa con mulino con filone e due ruote, loco a Pont per 67 ragnesi”.

Successivamente passò nelle mani della nobile e ricca famiglia Mamming (da cui deriva il suo nome) che lo sfruttò fino all’ottobre del 1907. In quell’anno venne venduto, per 3.000 corone, dal conte Giuseppe Mamming ad Eugenio Mazzonelli. Quest’ultimo lo trasformò nella sua abitazione privata. Il conte conservò invece “i due mulini con tutti gli accessori, le trasmissioni, gli attrezzi dei mulini, la turbina con accessori”. Particolarmente interessante è annotare che nell’atto di vendita il nobile decise di dividere la particella catastale del mulino per mantenere la proprietà terriera del “Broilo” e di concedere all’acquirente di realizzare un foro nel muro, da erigere, per favorire il passaggio dell’acqua a scopo irriguo.

Giovanna Defant ed i nipoti davanti al mulino (inizio Novecento) (fotografia concessa gentilmente da Giuliana Mazzonelli)

 

I figli di Eugenio Mazzonelli, durante i lavori di modifica dell’edificio, seppellirono le macine in pietra nel giardino ed attualmente una di queste, grazie alla fortunata riscoperta avvenuta nel corso dell’ultima ristrutturazione, è perfettamente visibile e ben conservata.

La macina del mulino Mamming- Mazzonelli (CZ) 

La presenza di un foro nella parete interna della casa consente di individuare il punto esatto in cui era collocato il perno della ruota del mulino (CZ).